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24 febbraio 2020
5 minuti
La degenza dei pazienti nell'unità di terapia intensiva (UTI) può avere effetti a lungo termine anche una volta conseguita la loro stabilizzazione.1 Dopo il trattamento iniziale, molti pazienti manifestano per anni una diminuzione della qualità della vita.1 Questi problemi hanno spesso origine durante la degenza dei pazienti in terapia intensiva, nel corso della quale restano immobili per lunghi periodi di tempo.1
L'immobilità durante la terapia intensiva è associata ad atrofia muscolare, delirium, complicanze polmonari, lesioni cutanee, infezioni batteriche e depressione.2 Nel complesso, queste complicanze ostacolano il recupero dei pazienti, aumentano il costo del trattamento e, in alcuni casi, diventano potenzialmente fatali.3–12
Quando i pazienti non raggiungono gli obiettivi di mobilizzazione, è possibile l'insorgenza di una serie di complicanze che aumentano il costo dell'assistenza e la durata della degenza:
La mobilizzazione precoce è una componente essenziale del cosiddetto ICU Liberation Bundle, chiamato anche ABCDEFG Bundle. Si tratta di una guida basata sull'evidenza, utilizzata per promuovere la valutazione, la prevenzione e la gestione integrata dei pazienti in terapia intensiva.14 Assieme, queste componenti possono diminuire l'incidenza di delirium, migliorare la gestione del dolore e ridurre le conseguenze a lungo termine nei pazienti in terapia intensiva.14 L'elemento mobilizzazione precoce, in particolare, ha lo scopo di migliorare esiti del paziente come, ad esempio, i giorni liberi dalla ventilazione meccanica e la durata della degenza.15
Molti ostacoli alla mobilizzazione precoce correlati al paziente e all'ospedale possono essere superati attraverso la tecnologia, il supporto e l'educazione del personale, i protocolli ospedalieri e la comunicazione.
L'instabilità emodinamica è l'ostacolo più comune alla mobilizzazione correlato al paziente.16 Altri ostacoli comprendono instabilità respiratoria, tubi, drenaggi e fattori correlati al trattamento.16 Appositi protocolli con criteri di inclusione ed esclusione per la mobilizzazione possono contribuire a standardizzare le pratiche relative alla mobilizzazione in base all'evidenza clinica e a rispondere alle attività di mobilizzazione.16
Il personale potrebbe non considerare la mobilizzazione precoce come una priorità nell'assistenza quotidiana del paziente in terapia intensiva. La condivisione di documenti informativi, video e materiale educativo può essere d'aiuto.16 Anche la definizione di obiettivi collaborativi e il coinvolgimento interprofessionale possono portare a cambiamenti nel processo decisionale relativo alla mobilizzazione.16
È possibile che lo screening della mobilizzazione per attività appropriate venga ritardato o non venga eseguito. Anche le differenze nella valutazione dell'idoneità alla mobilizzazione e la mancanza di comunicazione tra gli operatori sanitari possono interrompere o ritardare le attività di mobilizzazione. Anche la comunicazione regolare, ad esempio attraverso riunioni interprofessionali, e una migliore documentazione clinica possono essere di aiuto nella collaborazione e possono essere utilizzate per valutare meglio i progressi del paziente.16, 17
I sistemi di sollevamento a soffitto e mobili, come il sollevatore a soffitto Likorall®, consentono agli operatori sanitari di spostare autonomamente i pazienti in modo sicuro, senza sforzi e mantenendo i pazienti nella posizione appropriata.
I sistemi letto concepiti per la terapia di rotazione laterale continua di 90 gradi, o terapia di posizionamento "lung-over-lung", nonché per la terapia di percussione e vibrazione possono contribuire a prevenire le complicanze dovute all'immobilità. Il sistema letto Progressa® incorpora queste funzionalità essenziali e facilita ulteriormente la mobilizzazione precoce attraverso angolazioni e posizioni flessibili, tra cui la posizione di uscita frontale, fungendo da ausilio alla fisioterapia
Anche la terapia di espansione dei polmoni può contribuire a ridurre le complicanze respiratorie fino al 50% in sede post-chirurgica, nonché a diminuire la durata di degenza in terapia intensiva e in ospedale.3, 18 Il sistema MetaNeb® combina la terapia di oscillazione ed espansione polmonare (OLE, oscillation and lung expansion) con la somministrazione di aerosol in un unico ciclo terapeutico integrato. Riducendo la durata della terapia a soli 10 minuti, il sistema MetaNeb® massimizza l'efficienza per clinici e pazienti.
Un programma completo di mobilizzazione precoce può anche migliorare significativamente gli esiti dei pazienti. Il programma Progressive Mobility®, integrato con sistemi letto per terapia intensiva e solleva-pazienti, può portare a19, 20:
La mobilizzazione precoce può avere un impatto positivo sul recupero del paziente in terapia intensiva. Purtroppo, fattori come quelli correlati al paziente o ai processi, nonché fattori strutturali e culturali possono ritardare la mobilizzazione, pregiudicando il recupero del paziente. La mobilizzazione precoce e il rischio di complicanze possono essere migliorati grazie all'implementazione di standard di sicurezza, apparecchiature adeguate e sistemi di monitoraggio.
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